Venezia come città storica
La città di Venezia, è spesso comparsa nelle opere di rinomati artisti italiani. L’aspetto romantico dei suoi panorami, l’atmosfera magica e sognante trasmessa dalle gondole in movimento; tutto in Venezia richiama l’arte e la pittura.
Tra i tanti artisti, Giovanni Antonio Canal, da tutti conosciuto come “Canaletto”, è forse uno dei più interessanti. Questo pittore italiano, è nato e cresciuto proprio a Venezia, avendo la possibilità di sperimentare e osservare da vicino la bellezza della città.
Canaletto rientra nel gruppo degli artisti del Vedutismo, una corrente artistica nata intorno alla prima metà del Settecento. I quadri dei vedutisti rappresentavano paesaggi e città dipinte “dal vero”, attraverso l’osservazione diretta dell’artista. L’attenta cura dei dettagli affidata a ciascuna rappresentazione, combacia perfettamente con le opere di Canaletto, che dedica a Venezia i suoi disegni più conosciuti. Oggi, analizzeremo più da vicino due delle opere meglio riuscite, che racchiudono l’anima di Venezia e la sua particolarità, parliamo di:
- Piazza San Marco verso la Basilica
- Canal Grande
Questi quadri sono dedicati a due zone diverse della città. Osservando i quadri, ci si sente completamente immersi nella scena, come se stessimo guardando una fotografia.
Piazza San Marco verso la Basilica
Il famoso dipinto “Piazza San Marco verso la Basilica”, è stato realizzato nel 1723. Oggi, è ospitato dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, dove viene osservato da turisti in arrivo da tutto il mondo. Com’è facile intuire dal titolo, la protagonista del quadro è proprio Piazza San Marco, che accoglie sullo sfondo la bellissima Basilica di San Marco. Il quadro è una riproduzione fedelissima della piazza e della stessa basilica, rappresenta in un giorno di sole.
Per i Veneziani, Piazza San Marco è il cuore, l’anima della città. Attraverso l’uso attento del colore e la scelta intelligente dell’illuminazione naturale, Canaletto rappresenta l’importanza di questo luogo e degli edifici che ospita.
Nella piazza, infatti, hanno sede gli edifici più importanti di Venezia. Primo fra tutti il Palazzo Ducale, che si vede chiaramente sullo sfondo grazie al suo alto campanile. Ci sono poi i palazzi delle procuratie, posizionati in prospettiva lungo i lati del dipinto.
L’attenzione ai dettagli e la cura di ogni particolare architettonico confermano l’influenza del Vedutismo. L’artista resta fedele alla realtà e rappresenta Venezia così come appare ai suoi occhi. I monumenti diventano i veri protagonisti del quadro, ed i personaggi reali – gli uomini – cedono docilmente il ruolo. Canaletto li rappresenta ugualmente, anche se si tratta di figure indistinte che camminano nella parte meno illuminata del quadro.
Non sono loro il centro dell’attenzione generale, ma lo è la città, che nella sua semplicità diventa anima e corpo, si trasforma quasi in una persona fisica dotata di raziocinio. In ultimo, bisogna prestare attenzione alla tempesta in arrivo, che si vede appena nell’angolo in alto a sinistra. La presenza delle nubi scure è un altro esempio del realismo rappresentativo di Canaletto, che non lascia nulla al caso.
Canal Grande
Il secondo dipinto che analizziamo, dal titolo “Canal Grande”, è datato 1726-1728, nonostante alcuni critici lo abbiano associato al 1730 e si trova presso la Galleria degli Uffizi. Il protagonista del quadro è proprio il Canal Grande di Venezia, rappresentato in tutto il suo realistico splendore. Nello specifico, Canaletto si concentra sul tratto compreso tra Palazzo Balbi e Ponte di Rialto, offrendo una visione chiara di tutta la zona.
Nel corso di alcuni anni, Canaletto ha realizzato diverse versioni di questo quadro, fermandosi a modificare l’angolazione e la posizione delle imbarcazioni. Sono proprio le imbarcazioni a cogliere l’attenzione dell’osservatore, che è portato a guardare verso la linea dell’orizzonte.
Il realismo del cielo e dell’acqua, ci spinge ad osservare la scena come si ci trovassimo immersi nel canale, quindi è come se ci si aspetta di vedere le barche muoversi, e di sentire il rumore dell’acqua sulla banchina. I quadri di Canaletto, come spesso succede con i vedutisti, ci permettono di affacciarsi sulla realtà; un viaggio temporale tanto improvviso quanto piacevole. Ancora una volta, il protagonista non è la figura umana, ma lo spazio tra le acque di Venezia che rappresenta in pieno il dinamismo e la vivacità di questa incredibile città italiana.
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