Aretha Franklin

Aretha Franklin (1942-2018) è stata una cantante e pianista che ha fatto la storia della musica e viene ricordata come la “Regina del Soul”, oltre a essere stata la prima artista donna il cui nome è stato ammesso nel famoso museo della musica Rock and Roll Hall of Fame a Cleveland, Ohio, Stati Uniti.

Prodigio musicale

Aretha Louise Franklin nacque il 25 marzo 1942 nella città di Memphis, in Tennessee, quarta di cinque figli. Suo padre, Clarence La Vaughan “C.L.” Franklin, era un reverendo battista mentre sua madre, Barbara Siggers, era una cantante gospel. Aretha perse la madre quando aveva dieci anni; la famiglia si spostò a Detroit nel Michigan, dove il padre Clarence ottenne una carica presso la New Bethel Baptist Church, che gli procurò fama a livello nazionale.

Sin da piccola, Aretha dimostrò una grande voce e un talento per il pianoforte, che imparò a suonare perlopiù da autodidatta. Insieme alle sorelle Carolyn ed Erma, a loro volta musiciste, Aretha eseguì le sue prime performance nella chiesa del padre, suonando e cantando gospel. La sua straordinaria voce e i sermoni del padre resero ben presto quelle esibizioni famose in tutto il paese. All’età di dodici anni, il padre iniziò a portarla con sé nei suoi viaggi, consentendole di esibirsi nelle varie chiese in cui predicava e dando inizio ai cosiddetti “gospel caravan tour”. Sempre all’età di dodici anni, Aretha diede luce al suo primo figlio, Clarence; solo dopo la sua morte nel 2018, il ritrovamento di alcune lettere e diari personali rivelarono che il padre era un tale Edward Jordan. Sempre con Jordan, avrebbe avuto un altro figlio nel 1957. 

 

Prime registrazioni con la Columbia

Negli anni Sessanta, dopo aver compiuto diciotto anni, Aretha decise di trasferirsi a New York per perseguire la propria carriera musicale. Il padre la seguì, lavorando come suo manager; lì Aretha attirò l’attenzione della Columbia Records, che le offrì un contratto nel 1960. Dopo aver firmato con la Columbia, Aretha produsse con la casa discografica il suo primo singolo, Today I Sing the Blues, che si classificò ben presto tra i brani top ten nella categoria blues. Il primo album, Aretha: With The Ray Bryant Combo, uscì nel gennaio dell’anno successivo ed ebbe un grande successo. Nel corso del 1961 la fama di Aretha crebbe, portandola a produrre altri due album nell’anno successivo. Dopo un’iniziale musica che si presentava come un misto tra jazz, blues e R&B, Aretha si orientò sempre più verso il pop. Fu in questo periodo che lo speaker radiofonico Pervis Spann propose di incoronarla “Regina del Soul”.

 

Apice della carriera

Nel 1966 il contratto con la Columbia scadde e Aretha si sposò alla Atlantic Records. Negli anni successivi, Aretha sfornò una hit dopo l’altra e divenne una delle cantanti più famose degli Stati Uniti. Nel 1969 vinse il premio Otis Redding conferito dalla Académie du Jazz. Il successo continuò anche negli anni successivi, ma nel corso degli anni Settanta i suoi dischi iniziarono a registrare vendite minori. Lasciata la Atlantic Records nel 1980, Aretha firmò con l’Arista Records, con cui recuperò terreno fino a vincere un disco d’oro nel 1982 con il suo album Jump to it. Gli anni successivi videro un alternarsi di successi e flop, con singoli che magari raggiungevano le vette di ascolti, ma album che al contempo non vendevano come nel passato. Una sua grande performance, però, avvenne nel 1998, quando Aretha sostituì Pavarotti nell’aria “Nessun dorma”, e si procurò un plauso internazionale; l’esibizione fu poi registrata e ripetuta in diverse occasioni, anche di fronte a Papa Francesco nel 2015. 

Ultimi anni

Anche dopo aver lasciato l’etichetta Arista nel 2003, Aretha continuò a cantare e a produrre grandi hit. Cantò alla cerimonia di insediamento di Barack Obama e si esibì in diverse occasioni; il suo ultimo concerto si svolse nel 2017 al Ravinia Festival, mentre la sua ultima apparizione pubblica avvenne in occasione del gala per la Elton John AIDS Foundation nel novembre 2017. In seguito, la sua salute (aveva in particolare problemi di sovrappeso) la portò a ritirarsi gradualmente dalle scene. Aretha morì a causa di un tumore il 16 agosto 2018, all’età di 76 anni. 

Dopo le due gravidanze precoci, ebbe altri due figli, Ted Junior nel 1964, avuto con il marito Teddy Richards, e Kecalf (1970), figlio della relazione con il proprio manager Ken Cunningham. Dopo aver divorziato da Teddy Richards nel 1969, Aretha si risposò nel 1978 con Glynn Turman, da cui però divorziò nel 1984. 

Aretha ricevette numerosi premi nel corso della propria carriera, e le sue hit sono entrate nella storia della musica; fu anche attivamente coinvolta nella lotta per i diritti civili e delle donne, cause per cui donò molto denaro e a cui dedicò alcune sue canzoni, come Respect e (You Make Me Feel Like) A Natural Woman.

A cura di Chiara.