Cenni sulla biografia di Luisa Spagnoli
Luisa Spagnoli nacque nella città di Perugia il 30 ottobre 1877. Suo padre era Pasquale Sargentini e svolgeva la professione di pescivendolo, mentre sua madre si chiamava Maria e faceva la casalinga. Le sue origini quindi erano umili; il padre morì quando Luisa era giovane, lasciando la madre da sola a dover sfamare una famiglia numerosa che comprendeva oltre a lei ben cinque figli. Sia lei che i suoi figli quindi dovettero iniziare a lavorare per aiutare la famiglia a vivere dignitosamente. Luisa quindi dovette iniziare presto a lavorare. All’età di circa 21 anni sposò Annibale Spagnoli e insieme rilevarono una drogheria. Subito dopo l’attività della drogheria, iniziarono a produrre confetti, iniziando a estendere la loro attività. I due coniugi ebbero tre figli maschi e una femmina che morì subito. La vita della donna non fu così semplice considerando che nel 1912 morì la madre e che poco dopo anche sua sorella Gemma, distrutta per il dolore della perdita di quest’ultima, si suicidò.
La fondazione della Perugina
Per cercare di superare questi tragici lutti, la donna decise di impegnarsi seriamente al lavoro. Nel corso del 1907 Luisa Spagnoli iniziò a dirigere insieme al marito Annibale, a Leone Ascoli e a Francesco Buitoni l’azienda della Perugina, in cui iniziarono a lavorare 15 dipendenti. I primi anni dalla fondazione non furono semplici, infatti l’azienda era sempre in perdita e si faceva fatica a far quadrare il bilancio. Proprio per cercare di superare questa situazione difficile, si lasciò la gestione dei bilanci nelle mani di Giovanni Buitoni, figlio di Francesco. Grazie alla sua gestione economica la situazione iniziò a migliorare. La Perugina raggiunse il pareggio di bilancio e iniziò ad avere migliori risultati.
Il ruolo di Luisa è stato molto importante nel corso della Prima Guerra mondiale, in quanto la gestione dell’azienda durante il conflitto fu nelle sue mani aiutata dai figli Mario e Aldo. La maggior parte dei dipendenti uomini furono chiamati alle armi, dunque a lavorare per l’azienda rimasero le dipendenti donne, il cui lavoro fu molto importante in questo periodo. Esse impararono le mansioni svolte dai dipendenti uomini e nei loro confronti l’imprenditrice umbra portò avanti tantissime iniziative di tutela gratuite, come per esempio la creazione di un asilo nido gratuito per tutti i figli delle operaie. In questo periodo la Perugina non potette portare avanti il commercio di zucchero e dolci, a causa di un decreto governativo, quindi Luisa Spagnoli convinse suo marito a lanciare la produzione del cioccolato: vennero create le barrette “Luisa” che nascevano dal mescolamento tra il cioccolato e zucchero caramellato; queste ebbero molto successo perché costavano pochissimo e quindi divennero un bene alla portata di tutte le persone.
Con il finire del conflitto, la Perugina oramai era una realtà aziendale affermata a livello nazionale, contando anche più di cento dipendenti. Il 1922 fu un anno molto importante perché la donna ebbe un’idea geniale: la creazione di un nuovo cioccolato che al suo interno conteneva un’intera nocciola e il cioccolato gianduia e al suo esterno era ricoperto di cioccolato fondente. Questo cioccolato fu chiamato Bacio Perugina ed ebbe un successo incredibile. Veniva comprato tantissimo dalle persone che ne apprezzavano il gusto e al suo interno trovavano le frasi romantiche avvolte attorno alla carta del cioccolato. In sostanza il Bacio Perugina divenne la punta di diamante dell’azienda.
Se a livello professionale la donna otteneva grandi risultati, lo stesso non si può dire del suo matrimonio che presto naufragò; lo stesso Annibale fu costretto a lasciare l’azienda su decisione di Giovanni Buitoni. Alla fine del suo matrimonio il feeling tra Giovanni e Luisa crebbe a tal punto che i due iniziarono una storia d’amore discreta, considerando che lei era 14 anni più grande di lui. Inoltre la loro relazione non sarebbe mai stata accettata dall’opinione pubblica, destando quindi grande scalpore.
La nascita dell’Angora Luisa Spagnoli e il successo nel campo della moda
Con il finire della Prima Guerra Mondiale, Luisa Spagnoli decise di intraprendere una nuova impresa: l’allevamento dei conigli d’angora, che venivano trattati amorevolmente con il fine di utilizzare la lana d’angora per la produzione dei filati. Nacque quindi l’Angora Spagnoli, azienda fondata dalla donna nella sua amata Perugia, in cui lavoravano le stesse dipendenti della Perugina. L’angora iniziò ad essere utilizzata anche per la produzione di mantelline, cuffie ed altri indumenti destinati al pubblico femminile noti per la loro sofficità e morbidezza.
Luisa Spagnoli portò avanti anche delle altre iniziative sociali nella sua città proprio perché, provenendo da una famiglia di umili origini, aveva a cuore la sorte dei meno abbienti. Tra le iniziative sociali da lei portate avanti si ricordano:
- la fondazione dell’orfanotrofio di Perugia
- attività di natura benefica e sociale per la sua città
La morte di Luisa Spagnoli
La donna non godeva però di una buona salute: nel 1935 le fu diagnosticato un tumore alla gola, pertanto decise di partire a Parigi per curarsi. In realtà le cure non servirono a nulla e all’età di soli 58 anni Luisa Spagnoli morì. Successivamente fu il figlio a prendere le redini dell’Angora Spagnoli, che fu ribattezzata con il semplice nome Luisa Spagnoli, che tutt’oggi riscontra con i suoi negozi, guidati dalla nipote omonima, un grandissimo successo a livello mondiale.
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