Come negli altri Paesi mondiali il movimento femminista francese affondava le sue radici nel 1700 grazie a personalità importanti come:

  • Olympe de Gouges
  • Jeanne Deroin
  • Pauline Roland

Sul finire degli anni Sessanta del 1900 il movimento femminista francese iniziò nuovamente ad essere operativo grazie a femministe celebri come Luce Iragaray, scrittrice di origini belghe, che fu una delle esponenti di spicco dell’associazione femminista Psy-et-po (Psychanalise et politique).

Questa nota associazione femminista francese traeva spunto dalle teorie psicoanalitiche di Jacques Lacan, le quali erano volte al rinnovamento della psicoanalisi freudiana attraverso gli elementi del pensiero strutturalista di Jacques de Saussure. Luce Iragaray scrisse l’opera “Speculum. De l’autre femme“, che le costò anche il posto di lavoro presso il dipartimento di psicoanalisi dell’Università di Parigi a Vincennes.
Uno degli elementi fondamentali del suo pensiero era quello della differenza sessuale che a suo avviso stava alla base della società. Per la scrittrice inoltre la società era caratterizzata da numerose differenze di natura linguistica, culturale e religiosa. Queste differenze avevano come base la differenza sessuale tra uomo e donna.
Luce Iragaray affermava che solo traendo spunto dalla differenza sessuale tutte le altre differenze potrebbero essere rispettate. Il rispetto delle differenze per di più avrebbe condotto uomini e donne alla convivenza pacifica.

Nel testo “Speculum. De l’autre femme” l’autrice fece un’aspra critica ai modelli di femminilità freudiana e lacaniana. La donna fece delle rivisitazioni della filosofia classica in questo scritto, analizzandola dal punto di vista femminile. Nel 1977 essa scrisse : “Questo sesso che non è sesso“, in cui criticava ancora una volta le teorie psicoanalitiche classiche. A suo avviso le teorie psicoanalitiche e le filosofie dell’Occidente erano solo frutto dei valori maschili. Ancora una volta in questo testo l’intento era quello di rinnovare le teorie della psicoanalisi e delle filosofie occidentali.

Un’altra celebre femminista degli anni Sessanta-Settanta fu Hélène Cixous, che viveva nell’Algeria colonizzata dai francesi. La Cixous scrisse “Jour de l’an” in cui descriveva una rete caratterizzata da spostamenti in cui vi era una tensione tra un radicamento e uno sradicamento. Questa tensione aveva quali elementi principali il rispetto delle differenze e il movimento. Dopo aver trascorso parte della sua vita in Algeria, la scrittrice si stabilì a Parigi in cui continuò ad analizzare nei suoi libri il tema della differenza sessuale.
In testi come ad esempio “Portrait de Dora“, l’autrice fece delle riflessioni in merito a questioni inerenti la differenza sessuale, le cui dimensioni e implicazioni mettevano in risalto i temi della costruzione dell’identità e della sessualità.

Un’altra femminista fu la psicanalista e semiotica bulgara naturalizzata francese, Julia Kristeva, che espose il pensiero sull’ordine semiotico materno. Questo sarebbe costituito da tutta una serie di simboli che descriverebbero il rapporto tra madre e figli sin dal momento della nascita.
L’ordine semiotico materno si sostituirebbe all’ordine semiotico paterno descritto da Jacques Lacan.

Il femminismo francese quindi, nel corso degli anni Sessanta-Settanta iniziò a essere di nuovo attivo e grazie ai pensieri di Luce Iragaray, Hélène Cixous e Julia Kristeva, che vivacizzarono il dibattito sulla differenza sessuale in corso in quegli anni.